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Case green, il futuro passa dalla conoscenza della direttiva Epbd (Direttiva europea sulle prestazioni energetiche degli edifici)

21/03/2025 Autore: Rete Irene

Le 10+2 false credenze sulla direttiva EPBD

 

Il documento, patrocinato da Altroconsumo con Horis e da Legambiente con la campagna #perunsaltodiclasse, mira a fornire informazioni corrette e basate su dati concreti per aiutare i cittadini a comprendere le reali implicazioni della normativa.

 

• La Direttiva EPBD ti costringerà a riqualificare la tua casaFalso. Non esiste un obbligo diretto per i proprietari di immobili residenziali. La Direttiva fissa obiettivi di riduzione del consumo medio nazionale di energia, lasciando agli Stati la libertà di stabilire strategie e strumenti finanziari per raggiungerli.
• Se non riqualifichi la tua casa sarai sanzionatoFalso. Non è prevista alcuna sanzione automatica per chi non riqualifica la propria abitazione. Gli Stati membri devono tener conto della situazione finanziaria dei proprietari e prevedere un adeguato sostegno economico.
• Non potrò vendere o affittare il mio appartamento non riqualificatoFalso. La Direttiva EPBD non prevede alcun divieto di vendita o affitto per immobili con basse prestazioni energetiche. Tuttavia, nel tempo, gli immobili meno efficienti potrebbero perdere valore sul mercato.
• La Direttiva EPBD abolisce le caldaie a gasFalso. La Direttiva non impone il divieto di utilizzo delle caldaie a gas esistenti. Tuttavia, dal 2025 gli Stati membri non potranno più incentivare economicamente nuove caldaie a gas fossile.
• Devo investire cifre insostenibili per adeguare il mio appartamentoFalso. Gli interventi possono essere pianificati nel tempo, con il supporto di incentivi e finanziamenti agevolati. La riqualificazione è un investimento che si ripaga con il risparmio sulle bollette e l’aumento del valore dell’immobile.
• La transizione energetica è imposta dall’alto a spese del cittadinoFalso. Sono previsti aiuti economici e programmi di finanziamento, come il Fondo Sociale per il Clima.
• L’adeguamento alla normativa per le prime case è una spesa a fondo perdutoFalso. La riqualificazione energetica non è una spesa a fondo perduto, ma un investimento che aumenta il valore dell’immobile e riduce i costi energetici. Studi indicano che un immobile riqualificato può aumentare il proprio valore di mercato in media del 25% in più rispetto a uno in classe G.
• La Direttiva EPBD è roba per ambientalistiFalso. La Direttiva riguarda anche il benessere economico e sociale delle famiglie, specialmente quelle che vivono in edifici energivori e pagano bollette elevate.
• Le risorse finanziarie per la transizione energetica non ci sonoFalso. La transizione energetica è sostenuta da strumenti finanziari già previsti dalla Direttiva EPBD, che impone agli Stati membri di garantire incentivi e meccanismi di finanziamento per cittadini e imprese. Il Fondo Sociale per il Clima mette a disposizione 65 miliardi di euro per il periodo 2026-2032 per supportare le famiglie vulnerabili.
• L’applicazione della Direttiva EPBD e l’adeguamento energetico faranno scempio degli edifici storici e di pregio architettonicoFalso. Esistono esenzioni specifiche per gli edifici protetti, e gli interventi devono sempre rispettare il carattere e la fattibilità tecnica dell’immobile.
• Puntando sulla decarbonizzazione l’Unione Europea rischia di perdere competitività e di essere spiazzata sui mercati globaliFalso. La transizione energetica è già in corso a livello globale e rappresenta un’opportunità di crescita, non una minaccia per la competitività. Rallentare l’innovazione significherebbe restare indietro.
• Perché preoccuparmi dell’inquinamento se il resto del mondo non lo fa?Fuorviante. L’Europa è il quarto emettitore mondiale di CO₂, e storicamente è stata tra le prime regioni a contribuire alle emissioni di gas serra.

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