Studio Nuti Immobiliare

Elenco news

Home > Elenco news

Mutui, la BCE apre la porta a un nuovo taglio dei tassi

09/09/2024 Autore: Daniele Turchi

Mutui, la BCE apre la porta a un nuovo taglio dei tassi

 

L’inflazione scende nell’Eurozona e la BCE si prepara a un nuovo taglio del costo del denaro di 25 punti base. La riduzione dei tassi si tradurrebbe in mutui con rate mensili più basse. Tra scenari e previsioni, le banche guardano a Francoforte. Scopri anche come trovare un mutuo conveniente

L’inflazione dell’Eurozona sta scendendo come previsto: ad agosto si è attestata al 2,2% (in Italia all’1,1%). E si va assottigliando il rischio che ulteriori tagli dei tassi facciano deragliare la disinflazione.

 

Eppure la Banca centrale europea deve essere sempre più cauta man mano che i tassi scendono: “I dati recenti rimangono coerenti con lo scenario di base che prevede che l’inflazione torni al 2% entro la fine del 2025, raggiungendo il nostro obiettivo. Visto che il percorso di un ritorno alla stabilità dei prezzi si basa su una serie di ipotesi critiche, la politica monetaria dovrebbe procedere gradualmente e con cautela. Non può essere un processo meccanico. Piuttosto, deve basarsi su dati e analisi”, ha detto Isabel Schnabel, parlando a una conferenza a Talling in Estonia.

 

Sebbene l’economista tedesca e membro del consiglio direttivo della BCE non si sia espressa direttamente a favore di un allentamento della stretta monetaria, ha affermato che ulteriori graduali tagli dei tassi potrebbero non far deragliare il processo di disinflazione, come temuto da alcuni politici.

Una presa di posizione, quella della Schnabel, che rende sempre più concreta una riduzione del costo del denaro di 25 punti base nella riunione del Consiglio direttivo della BCE del 12 settembre 2024. Una nuova sforbiciata dei tassi dopo quella di giugno, a tutto vantaggio di mutui e prestiti.

 

La linea di Francoforte: tassi giù, ma con prudenza

 

Schnabel, una voce influente dell’Istituto di Francoforte, uno dei “falchi” che hanno spinto la BCE ad aumentare per dieci volte consecutive i tassi di interesse nel periodo luglio 2022-settembre 2023, ha sottolineato che, con l’allentamento dei tassi, la Banca centrale europea deve diventare più cauta, poiché pochi sanno dove finisce la restrizione monetaria e dove inizia lo stimolo all’economia.

Anche perché l’economista tedesca ha osservato che “mentre l’inflazione dei beni è tornata alla media pre-pandemica con un ritmo veloce, l’inflazione dei servizi è il doppio della media tra il 1999 e il 2019. Di conseguenza, i servizi hanno rappresentato, in media, il 70% dell’inflazione complessiva dall’inizio dell’anno”.

Ha inoltre lasciato intendere che una variazione dei tassi una volta a trimestre potrebbe essere la linea più appropriata. Per cui, un taglio dovrebbe arrivare a settembre e un altro a dicembre 2024.

 

Riduzione dei tassi per ridare slancio ai mutui

 

Guardando avanti, Schnabel ha inoltre minimizzato il rischio di una recessione economica, ma la sua linea della prudenza, a proposito di tagli dei tassi di interesse cruciali per ridare slancio a mutui e prestiti, deriva dal timore che l’inflazione possa ancora alzare la testa se l’economia imboccasse una strada differente da quella prevista.

“Sebbene i sondaggi suggeriscano una crescita degli stipendi più debole, la natura scaglionata delle negoziazioni salariali implica che i lavoratori potrebbero impiegare più tempo del previsto per recuperare il loro potere d’acquisto”, ha aggiunto Schnabel.

In qualità di membro del consiglio direttivo della BCE ha poi spiegato che il mercato occupazionale “è ancora rigido e uno squilibrio tra domanda e offerta di lavoro potrebbe mettere in discussione l’ipotesi della BCE che la crescita dei salari sia solo il riflesso di un processo di recupero, dopo che l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto dei lavoratori”.

 
Indietro